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Cancro dotto biliare, trattamento personalizzato migliora esiti rispetto alla chemioterapia

Secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, un nuovo trattamento personalizzato con futibatinib può migliorare radicalmente le prospettive di alcuni pazienti con cancro del dotto biliare.

Ci sono pochissime opzioni terapeutiche per il cancro del dotto biliare e la sopravvivenza è scarsa.

Futibatinib, un inibitore del recettore del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR) 2, approvato lo scorso anno dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense, ha come target una particolare alterazione genetica, chiamata fusione FGFR2, presente in circa il 14% dei tumori del dotto biliare. «I nostri risultati capovolgono il trattamento per questo gruppo di pazienti. Invece di gestirli con la chemioterapia, che attacca le cellule sane insieme al cancro, possiamo offrire un trattamento personalizzato che mira solo a un'alterazione specifica all'interno del tumore. È importante che i pazienti con cancro del dotto biliare sottopongano al test per scoprire se hanno questa anomalia» afferma John Bridgewater, dello University College di Londra, Gran Bretagna, che ha diretto il gruppo di lavoro.

I ricercatori hanno reclutato 103 pazienti con cancro del dotto biliare che avevano subito almeno un trattamento chemioterapico e nei quali il cancro era diventato resistente ed era presente l'alterazione genetica.

Ebbene, futibatinib per via orale è risultato più efficace della chemioterapia nel ridurre le dimensioni del tumore, con una diminuzione di oltre il 40% rispetto al 25%. Il farmaco ha anche prodotto effetti collaterali modesti rispetto alla chemioterapia.

I pazienti in trattamento sono sopravvissuti fino a due anni, anche se avevano un cancro avanzato e talvolta erano stati sottoposti anche a cinque altri trattamenti prima di entrare nella sperimentazione.

Attualmente ci sono altri inibitori FGFR in uso clinico, tra cui pemigatinib, approvato per l'uso nel Regno Unito dal National Institute for Care and Health Excellence (NICE).

Tuttavia, gli inibitori FGFR esistenti sono noti per essere suscettibili alla resistenza. I test di laboratorio hanno dimostrato che è meno probabile che questo sia un problema con futibatinib, poiché mira all'anomalia FGFR in un modo più specifico, e quindi è probabile che sia più efficace dei farmaci esistenti.

Fonte: doctor33.it


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